A partire da lunedì 2 ottobre fino a venerdì 6 ottobre alle ore 13, salvo chiusura anticipata, il Tesoro emetterà la seconda edizione del Titolo di Stato destinato alla clientela retail chiamato Btp Valore. Il Titolo avrà una durata di cinque anni e conferirà un premio di fedeltà, pari allo 0,5%, per coloro che lo acquisteranno all’emissione e lo manterranno in portafoglio fino alla scadenza (2028). A differenza di quelli tradizionali, il nuovo Btp Valore corrisponde cedole trimestrali a tassi crescenti (step-up) con una cedola base che accompagnerà i primi 3 anni di vita del Titolo ed una cedola più elevata per l’ultimo biennio. Il 29 Settembre sono stati annunciati i livelli minimi dei due tassi cedolari, rispettivamente pari a 4,10% e 4,50%, che potranno essere confermati, o corretti al rialzo, al termine dell’offerta. Il taglio minimo di acquisto sarà, come sempre, di 1.000 euro e verrà applicata la stessa tassazione prevista per gli altri Titoli di Stato: 12,50% oltre all’esenzione dalle imposte di successione.
Quali tipologie di Btp esistono sul mercato?
La differente modalità di calcolo della cedola tra Btpi-Eu e Btp Italia, cioè con quest’ultimo che prevede la distribuzione semestrale della rivalutazione del capitale e non solamente a scadenza, oltre al meccanismo di floor, permette al Btp Italia di essere meno esposto a eventuali cali di inflazione.
Come abbiamo sottolineato negli scorsi articoli, il 2022 è stato un anno caratterizzato da una significativa inversione di tendenza per i mercati finanziari: l’inflazione ha raggiunto livelli molto elevati e, per contrastarla, le Banche Centrali si sono trovate costrette ad alzare i tassi d’interesse. Questo repentino e continuo rialzo dei tassi ha portato i rendimenti delle obbligazioni ad alzarsi drasticamente a discapito dei prezzi, i quali hanno mostrato importanti cali. Tuttavia, l’utilizzo di obbligazioni indicizzate all’inflazione, ha dato l’opportunità agli investitori di proteggere i propri risparmi dalla perdita del potere d’acquisto, fornendo così un ottimo strumento per limitare le perdite sui propri investimenti.
Come funzionano i Btp Italia nello specifico e come si sono comportati nel 2022?
l Btp Italia, emessi per la prima volta nel 2012, sono Titoli di Stato che offrono rendimenti crescenti al crescere del tasso di inflazione nazionale. Per questo motivo svolgono una funzione importante di salvaguardia del potere di acquisto di cittadini e famiglie. In particolare, ogni semestre, in occasione dello stacco cedola, questo strumento restituisce, insieme alla cedola fissa, l’inflazione che si è registrata in Italia nei sei mesi precedenti.
Il tasso di inflazione di riferimento utilizzato per il calcolo dell’indiciz- zazione delle cedole è l’indice FOI (Indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi).
Le cedole del Btp Italia saranno quindi tanto più alte quanto più alta sarà stata l’inflazione registrata nel periodo considerato di volta in volta.
L’inflazione in Italia lo scorso anno ha raggiunto quasi il 12%, per poi iniziare a scendere nel 2023, anche se meno del previsto (attualmente è pari al 5,40%). Dal grafico nella pagina seguente è possibile notare come la scelta di inserire in portafoglio lo scorso anno strumenti come i Btp Italia sia stata particolarmente vantaggiosa rispetto al detenere un Btp tradizionale. Nel caso specifico abbiamo confrontato un Btp tradizionale e un Btp Italia di pari scadenza (maggio 2025) e con un tasso cedolare fisso molto simile.
Gli elementi da considerare sono tre:
I Btp Italia saranno ancora così convenienti nei prossimi mesi?
Tutto dipenderà dall’andamento futuro dell’inflazione. La Banca Centrale Europea da luglio 2022 ha compiuto il maggior rialzo in senso relativo della storia per contrastare l’inflazione in continua crescita: ha infatti alzato i tassi di riferimento dallo 0.0% a +4,50% attraverso dieci rialzi consecutivi, al fine di far convergere l’inflazione verso l’obiettivo di medio termine del 2%.
Tuttavia, attualmente, l’inflazione media dell’Area Euro attesa dalla Bce per il 2023 è pari al 5,6%, che va ad abbassarsi al 3,2% per il 2024 e al 2,1% per il 2025, mentre sul fronte italiano si prevede un’inflazione al 5,9% per il 2023 e del 2,9% per il 2024. Le cedole dei Btp Italia tenderanno ad abbassarsi di pari passo con l’inflazione ma è probabile che, almeno per i prossimi mesi, continueranno ad essere più redditizie rispetto a quelle dei Btp tradizionali.
Per valutare quale combinazione di strumenti obbligazionari sia opportuno inserire in portafoglio è sempre necessario effettuare un’accurata analisi del contesto macroeconomico, oltre alla valutazione degli obiettivi personali / aziendali per i quali si sta investendo.
Nell’universo finanziario sono moltissimi gli strumenti di investimento utilizzabili e, come abbiamo visto, anche solo concentrandosi sui Titoli di Stato italiani ci troviamo di fronte a diverse soluzioni.