Settimana estremamente negativa per i listini azionari europei a causa dei rischi di default di Credit Suisse che hanno amplificato il panico nel settore bancario globale. Infatti, in Europa l’indice Euro Stoxx 50 ha perso il 3,89% con l’indice Ftse Mib, caratterizzato da un’elevata esposizione nei titoli bancari, che ha registrato una performance pari a -6,55%.
Sul fronte USA, S&P 500 e Nasdaq hanno registrato invece una performance settimanale in euro pari rispettivamente a +1,39% e +4,37%.
La settimana si è aperta con il dato sul CPI statunitense che è risultato in linea con le attese, pari al 6% YoY, anche se la parte definita “supercore” (core services less housing) ha fatto registrare un aumento dello +0,50% mensile in rialzo dal +0,36% del mese scorso.
Il dato è passato in secondo piano dopo che il principale azionista dell’istituto Credit Suisse, Saudi National Bank, ha espresso mercoledì 15 marzo la sua indisponibilità ad effettuare nuovi investimenti nella banca. Ciò ha causato sul mercato un aumento del 30% del nozionale per assicurarsi contro il default di Credit Suisse, l’offerta di obbligazioni dell’istituto di brevissima scadenza sotto la quotazione di 90 e la perdita di più del 30% del valore dell’azione. Nonostante il comunicato arrivato nella notte del 15 marzo di un possibile prestito da parte della Banca Centrale Svizzera di 50 miliardi di franchi, la vicenda è terminata solo nel weekend con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS, operazione governata dalle Autorità svizzere.
(Foto presa da fonte: Milano Finanza)