05 Settembre 2023
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04/09/2023 – Inflazione Eurozona: pressione ancora forte

L’inflazione, anche nel mese di agosto, continua a rallentare.

Il 31 agosto sono uscite le stime preliminari Istat che vedono l’inflazione in Italia crescere dello 0,4% su base mensile e del 5,5% su base annua, scendendo dal +5,9% del mese di luglio. La decelerazione si deve tra l’altro al rallentamento dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati (a +5,7%), che comprendono carburanti, gas e luce a mercato libero, degli alimentari non lavorati (+9,2%) e lavorati (+10,1%).

L’inflazione appare quindi in frenata, tuttavia, rimane ancora su livelli molto elevati: i prezzi del carrello della spesa continuano a correre e segnano un +9,6% dal precedente +10,2%.

Questi continui aumenti pesano sul potere di acquisto delle famiglie e ciò si riflette direttamente in un calo dei consumi e dei volumi acquistati nella Gdo che, segnala Albino Russo (direttore Ancc Coop), da gennaio a luglio 2023 sono calati almeno del 3%. Si conferma quindi il proseguimento della fase di decelerazione in Italia, mentre nell’eurozona, l’inflazione, trainata dai beni alimentari, resta stabile al 5,3%.

Questa stabilità è stata in realtà inattesa in quanto gli analisti si attendevano un rallentamento a 5,1%. L’inflazione mensile è stata pari allo 0,6%.

 

In ogni caso siamo ancora molto lontani dal livello del 2%, indicato dalla Banca Centrale Europea come obiettivo di medio termine. Nel mese di agosto la massa monetaria M3 è stata negativa e ciò conferma la riduzione del denaro a disposizione di famiglie e imprese derivante dall’inasprimento della politica monetaria. La politica restrittiva sta quindi iniziando a notarsi in questi mesi ma gli effetti non sono ancora totali: ci si attende nei prossimi trimestri un effetto più marcato.

Il 14 settembre la BCE dovrà decidere se proseguire il rialzo dei tassi con un ulteriore aumento di 25 punti base, il decimo consecutivo da luglio 2022, o se optare per una pausa. L’approccio che il Consiglio direttivo sta seguendo è quello guidato dai dati in uscita. Quindi la presidente Christine Lagarde si baserà sulle nuove proiezioni macroeconomiche di settembre per bilanciare i diversi elementi tra i rischi di inflazione e di recessione economica e per mettere d’accordo i membri del Consiglio, siano essi “falchi” o “colombe”, per un nuovo rialzo o per una pausa.

 

Oltre ai dati inflattivi, Eurostat ha pubblicato i dati sulla disoccupazione del mese di luglio per la zona Euro, la quale resta stabile ai minimi storici, al 6,4%.

Con riferimento al nostro Paese, al contrario, la congiuntura economica, il caro prezzi e le previsioni incerte si stanno riversando sul mercato del lavoro che, per la prima volta dopo sette mesi consecutivi di crescita, vede il numero di occupati a luglio contrarsi. Il tasso di disoccupazione sale al 7,6% dal 7,5% del mese precedente e dal 7,4% atteso.

Oggi il tasso di riferimento della BCE è pari al 4,25%, si resta in attesa di capire cosa decideranno i vertici della banca centrale la prossima settimana.